TERAMO – Nel 73° anniversario della Battaglia di Bosco Martese, il Comune di Teramo ha deciso di intitolare una via centralissima del capoluogo ad Ettore Bianco, capitano della locale Compagnia dei Carabinieri e Comandante in capo della Battaglia tra i boschi del Ceppo. Queta mattina, il sindaco Maurizio Brucchi e il presidente del consiglio comunale, Milton Di Sabatino, assieme ai rappresentanti teramani della sezione "Manfredo Mobilij" dell’Anpi e dell’Associazione Teramo Nostra, hanno scoperto la targa che da oggi indica in via Ettore Bianco, la porzione della ex via Orto Agrario che costeggia il giardino del Santuario della Madonna delle Grazie. La cerimonia è stata anche occasione per una riappacificazione tra primo cittadino e asvociazione partigiani, e per superare la gaffe dell’assenza di rappresentanti ufficiali del Comune di Teramo ai funerali del partigiano Salvatore Tirabovi, agli inizi di agosto: il sindaco ha fatto "pubblica ammenda", parlando di “spiacevole disguido".
Il Capitano Ettore Bianco, pugliese, combattente in Albania, dopo l’8 settembre è a Teramo, quando assieme a un nucleo di giovani, tra cui Armando Ammazzalorso e Michele Arcaini, bloccano un reparto di tedeschi su camionette provenienti da L’Aquila e diretti ad Ascoli Piceno. A lui fu affidato il comando delle operazioni della Battaglia e lui stesso si spinge in territorio ascolano: il suo esempio si propagherà in tutto il territorio. Il 26 settembre, infatti, presso Sella Ciarelli vennero fucilati tre carabinieri della stazione di Pascellata, assieme a un alpino, considerati suoi seguaci. Ettore Bianco fu il punto di riferimento di tutti i resistenti del teramano e dell’ascolano, che nei nove mesi fino alla liberazione di Teramo, combatterono tedeschi e seguaci della repubblica di Salò. Morì ad appena 45 anni, a Bologna, nel 1962.